La malattia professionale

E’ un evento tutelato dall’ INAIL. Nella malattia professionale la  causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo, come invece avviene nell’ infortunio sul lavoro). La causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente o con il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità.
Per le malattie professionali, quindi, deve esistere un rapporto causale, o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia.
Il rischio può essere provocato dalla lavorazione che l’assicurato svolge, oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si svolge (cosiddetto “rischio ambientale”).

Le malattie professionali sono tabellate se:

  • indicate nelle due tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura)
  • provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle
  • denunciate entro un determinato periodo dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse (“periodo massimo di indennizzabilità”).

Il lavoratore deve provare soltanto di esser stato adibito ad una lavorazione tabellata o l’ esposizione al relativo rischio ambientale, di essersi ammalato per una patologia corrispondente a quella lavorazione e di aver effettuato la denuncia nel relativo termine massimo di indennizzabilità.

Se la malattia non è tabellata, il lavoratore deve provare l’origine professionale della malattia, cosa ovviamente più complessa.

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